il nostro metodo
L’approccio teorico a cui facciamo riferimento nel nostro lavoro è quello sistemico relazionale.
L’ottica sistemica e in particolar modo il Milan Approach Integrativo, si propone come un modello flessibile, in grado di integrare tecniche e modelli di intervento di altra derivazione, pur mantenendo le sue caratteristiche fondanti e le premesse epistemologiche.
Tra le tecniche utilizzate, siamo in particolar modo abilitate all'utilizzo della tecnica EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing) – 1° e 2° livello, per il trattamento di disturbi e problematiche legati a eventi traumatici o emotivamente stressanti.
L’ottica sistemica e in particolar modo il Milan Approach Integrativo, si propone come un modello flessibile, in grado di integrare tecniche e modelli di intervento di altra derivazione, pur mantenendo le sue caratteristiche fondanti e le premesse epistemologiche.
Tra le tecniche utilizzate, siamo in particolar modo abilitate all'utilizzo della tecnica EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing) – 1° e 2° livello, per il trattamento di disturbi e problematiche legati a eventi traumatici o emotivamente stressanti.
La terapia sistemico relazionale si fonda sul presupposto che i nostri tratti distintivi si definiscono sulla base delle relazioni che instauriamo nel tempo con l’ambiente e con gli altri individui, in particolar modo all’interno del sistema familiare.
All’interno dei contesti relazionali e di appartenenza in cui siamo inseriti, la comunicazione riveste un ruolo fondamentale: ogni nostra parola e gesto rappresentano una forma di comunicazione, veicolano messaggi e significati di cui non sempre siamo consapevoli e ai quali chi ci sta accanto risponde a sua volta. L’ottica sistemica infatti permette di comprendere la complessità dell’individuo connettendolo alla rete delle relazioni più significative in cui è inserito.
All’interno dei contesti relazionali e di appartenenza in cui siamo inseriti, la comunicazione riveste un ruolo fondamentale: ogni nostra parola e gesto rappresentano una forma di comunicazione, veicolano messaggi e significati di cui non sempre siamo consapevoli e ai quali chi ci sta accanto risponde a sua volta. L’ottica sistemica infatti permette di comprendere la complessità dell’individuo connettendolo alla rete delle relazioni più significative in cui è inserito.
Obiettivo primario nella terapia con i nostri pazienti, è aiutarli a connettere i propri vissuti personali con il mondo relazionale, analizzando il problema portato secondo una struttura definita: allargato il campo di osservazione, contestualizzata la difficoltà e storicizzata nel suo susseguirsi di eventi e di comportamenti, il problema viene quindi “decostruito” e sarà poi “ridefinito” sulla base dei contenuti emersi e sulla storia della persona (Mosconi, 2008). Il sintomo in questo senso può essere letto non solo come manifestazione di un malessere individuale, ma anche come espressione di un disagio legato a un certo contesto relazionale, sociale o culturale.
Dare un significato al problema permette di allargare la nostra prospettiva e acquisire maggiore consapevolezza rispetto alla posizione che assumiamo nelle relazioni, trovando quindi soluzioni che prima non pensavamo plausibili. Di riflesso, questo permette di entrare maggiormente in contatto con le proprie emozioni e i bisogni più autentici, riuscendo mano a mano a esprimerli e soddisfarli in maniera più coerente ed efficace.
A differenza di altri approcci terapeutici che si definiscono di “lunga” o “breve” durata, l’approccio sistemico relazionale permette una certa elasticità nella definizione e ridefinizione delle tempistiche e degli obiettivi, tenendo conto dei bisogni e necessità della persona che, insieme al terapeuta, costruisce e struttura il percorso.
A differenza di altri approcci terapeutici che si definiscono di “lunga” o “breve” durata, l’approccio sistemico relazionale permette una certa elasticità nella definizione e ridefinizione delle tempistiche e degli obiettivi, tenendo conto dei bisogni e necessità della persona che, insieme al terapeuta, costruisce e struttura il percorso.